Lo Spazio di Meteora
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Lo Spazio di Meteora

A te rivolgo, Astro della Vita, il mio rammarico per non esserti Luna.
Muoio al pensiero di non giacere, pari e ignaro ciottolo
alla stregua di semplice meteorite scaraventato sulla Terra
.
 
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MessaggioTitolo: Frammenti   Frammenti Icon_minitimeLun 08 Nov 2010, 2:37 pm

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Del: lunedì 11/05/2009 alle 00.21
Di: meteora
In: Saggistica Filosofia
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461 h 10,22 06.05.2007 Mn
Era da tanto che non tornavo nei paraggi di quella casa, un poco fuori mano, calda, accogliente, aperta a tutti, anche a me che so di loro tutto e loro niente di me. Mi sono avvicinato a loro tante volte come a dei soprammobili cui potevo togliere la polvere. Quasi ero io a vestirli a metter loro in bocca le parole che si addicevano di più al loro tormento, all'occasione. Eh, si che dell'uno o dell'altro ho ancora tanto da dir, ma ci vuol tempo, a volte un pretesto. Il tempo in verità ora non mi manca per dar giusto un'occhiata e riportare per quella storia qualche passo di vita nuova.
h 10,59 06.05.2007 Mn
462 h 16,31 06.05.2007 Mn
Capir che Lina fosse innamorata era come non vedere il sole a mezzanotte. Quelle ore buie, tetre, si tante volte con le stelle insieme con la luna, fan vedere un’anima che dorme e come si rigira sul cuscino. Il sole niente. Aveva con sé, nelle sue guance, il colorito acerbo dell'aurora e nel suo viso una luce risplendeva, nelle sue labbra il gusto di caramella. h 17,26 06.05.2007 Mn
463 h 23,47 06.05.2007 Mn
Era già là, fuori dalla porta, quando arrivò Alessandro, a tutti dava il benvenuto e faceva gli onori, e, sempre pronta. Mai come stavolta la videro, mai in casa, lasciò nella cucina il suo grembiule, sembrava messa a festa lì sulla porta, ma non per Alessandro. Fu lui, il grande fratellone, a chinarsi e a porgerle la guancia e dopo averla baciata, Lina disse ”Il solito con questa brutta barba.”. Ale di rimando, a fil di voce ”Se vuoi, lui se l'è fatta proprio adesso.”. Parlava dell'amico, di Giampiero, sembrava le piacesse per davvero. Come fosse stata colta sul fatto, indietreggiò, divenne un po’ rossa in viso e si dimenticò di salutarlo. Fortuna che Giamp, così lei lo chiamava, era già uno di casa, visto quello sgomento, la prese un po’ a braccetto. Le disse poi per non rimproverarla ”Hai visto neanche io ho salutato, se poi vuoi metter pace, lo sai che devi fare, ad Alessandro e a Piero piace tanto il bobò nero.”. Sembrava un fiore, sbocciato allora, si staccò tenendogli la mano, fissandolo negli occhi bevendolo col cuore, “Faccio il caffè.”, disse e aggiunse “Non ci vorranno ore!”. Alessandro diede una forte pacca sulle spalle di Giampiero e gli chiese ”Ma che le hai fatto a mia sorella?”. Risero sonoramente seguendola in cucina. h 00,27 07.05.2007 Mn
464 h 06,42 07.05.2007 Mn
La mamma scese proprio in quel frangente, era di sopra a riassettar dei letti che qualche poltrone, ancora in quella casa, diceva che come lei nessuno li faceva. Giampiero salutava, “Buongiorno zia Bonaria.”, mentre Alessandro se la baciava, lei raggiungeva Lina fuggendo a quell'assalto. Le disse poi “Il caffè lo servo io, va pure a fare compagnia.”. Non le sembrò vero, si accorse che lo sapevano tutti davvero, anche se non l'avesse detto, perciò baciò la mamma e andò con loro a far salotto.
h 07,00 07.05.2007 Mn
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