Cervellotico “zenese”
Svetti aggrappata al crinale
disseminata tra rocce e colline
di gente di mille interessi, formiche.
Il solo sapiente che inarca le ciglia
sente fin dentro al petto l’enigma
di una vita da servo a chi è nato prima.
C’è chi muore inalando un profumo
chi vendendo la sua pelle ad un prezzo
ma pur sempre è morire gioendo.
Di chi poi nella vita s’è sentito un po’ ladro
non somiglia a chi vero ladro ci è stato
ma il peggio è morire con ancora domande.
Ogni giorno la vita ti regala quel sogno
che più non ricordi eppure l’hai fatto
hai sognato d’amare chi respiro ti ha dato.
h 05,20 18.09,2010 Mn
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