meteora utente
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| Titolo: La paura della mente Ven 05 Nov 2010, 12:59 pm | |
| La paura della menteDel: martedì 10/02/2009 alle 08.57 Di: meteora In: Saggistica Filosofia . | |
317 h 16,56 30.01.2007 Mn Mi sembra di leggerlo in un libro o vederlo in un film quello che sto per dire e invece è proprio vero, m'ha svegliato il fischio del treno. Faccio sempre la pennichella quando posso e questo pomeriggio non essendo uscito per la corsa, poiché dolente ad un ginocchio, mi sono disteso sul letto con una coperta addosso ed ho riposato un po’. Ha suonato un po’ diverso quel fischio del treno stasera, reduce dalla visione del film sulla guerra, la seconda mondiale, mi sono tornate alla mente quei lunghi treni bestiame sul quale venivano trasportate quelle specie di “bestie umane”. Mi parve di vederle, subito dopo quel fischio, ancora nel dormiveglia, quasi in bianco e nero, tanto fumo e quelle grate una per ogni carrozza, lasciavano trasparire quel carico. Non sembravano bestie ma certo non somigliavano a figli di Dio. Quei visi, avevano tutto di noi, il naso, la bocca, gli orecchi, persino gli occhi avevano, ma questi li avevano stanchi, come se non volessero più guardarsi intorno dove non vedevano altro che il loro aspetto, quasi a specchio, si somigliavano tutti. Le donne sembravano uomini, gli uomini diventate donne, eppoi, i bambini già uomini, ancora, i vivi già morti. Che confusione, se si trattasse di un film, quanta vergogna per il regista, immaginare tutto quello scempio. No, è storia vera e non vi fu solo un regista. Chiunque abbia agito a suo nome ed abbia fatto in quel quadro anche la più piccola sfumatura, anche quegli è stato un artista. Dalle piccole pieghe alle mani, che capivi la pelle sull'ossa. A quei quattro capelli ora radi. Quegli occhi che guardavano indietro, lontani dagli zigomi a punta. Quel naso o parvenza di esso ancor sulla bocca stava che da un pezzo aveva perso la lingua e più non parlava. La testa ancora sul collo per poco. La robba nascondeva poi il resto che sapeva di straccio. Tutto questo quel resto di donna appeso con l'ossa a quella finestra della carrozza, sembrava una mummia li messa apposta. Sappiamo gli anni in cui avvennero certi fatti, ma pensare che a distanza d'una decina d'anni altri simili misfatti si perpetravano quasi uguali su personcine ancora piccine, fa rabbrividire che a farli fossero delle suore. h 18,08 30.01.2007 Mn
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