meteora utente
Numero di messaggi : 431 Età : 72 Località : goa Umore : felice Data d'iscrizione : 12.05.09
| Titolo: Momenti sbiaditi Mer 10 Nov 2010, 12:31 pm | |
| Momenti sbiaditiDel: sabato 11/07/2009 alle 17.50 Di: meteora In: Saggistica Filosofia
| | 577 h 05,14 11.08.2007 MnIncessante, va e viene, forse alle due oppure alle tre, ma no, era sempre lei. Come un gioco che vuoi far bene e lo tieni a mente ripetendolo fin tanto che non va via da solo, lasciando dietro le palpebre prima degli occhi il vuoto senza un'immagine con me sullo sfondo in attesa che si riapra il sipario. Vedo che tarda, forse è il momento, ci ritento mi butto sul letto. h 05,24 11.08.2007 Mn 578 h 05,36 11.08.2007 MnHo proprio ritentato, come tante altre volte che non so più quante, son diventato bravo a sopportare questi occhi gonfi di sonno che a dormir soffrono troppo. Mi viene poi spontaneo dire che sono giorni che non dormo, ma prima di quelli di cui sto parlando ce ne sono tanti prima e prima ancora altri e altri. Dopo è il giorno che mi assento, se è sera oppure domenica senza saltar la festa mi trovo sul cuscino a recuperar di quella. Provando ancora. h 05,49 11.08.2007 Mn 579 h 06,44 12.08.2007 MnNon pensi sia, poter essere bello, fermare la mano, la voce e il pensiero. Che smetta di ringhiare quel cane dentro. Stare ad ascoltare chi di un'altra vita ha da parlare? h 06,48 12.08.2007 Mn 580 h 21,20 12.08.2007 MnMi stavi ad aspettare, lo leggo nei pensieri, perciò, mi muovo, prendo la penna ed eccomi. Non mi ricordo come ti ho chiamato l'altro giorno, ma che m'importa tanto tu non rispondevi. Vorrei però che ricordassi, ciò che ripeto, anche sovente, è che lo tenga bene a mente. Io di compagni, o di amici che dico, chissà quanti avrò conosciuto e che ora non trovo più a mente, per questo e qualche altro motivo t’invento e di nuovo ti vedo che aspetti e non sai cosa dire. Se mi stai ad ascoltare questa sera, ho delle cose che vorrei tu sentissi. Passeggiavo nei tanti ricordi e vedevo nel parlare di alcuni argomenti non presi sul serio perché tanto lontani da casa, questo a detta degli uni e degli altri che davano come loro opinione. Dicevano di essere eroi solo se a toccarli, sarebbe la sorte, se poi si fa anche un buon gesto, con complice il cuore. Poi, mai dagli altri sottrarre le cosiddette spille dei loro lavori essi ne facevano croci. Ah! Se pregavano Dio! Per altri e poi tanti, dicevano, all'ultimo posto son io. Non bevevano ne giocavano d'azzardo; avevano studiato con gran sacrificio per chi aveva bisogno di quel ponte umano. Che credevano alla loro bocca era vero, solo quella conosceva la fame, col naso non sapevano l'odore ne sentiva l'orecchio, il rumore. Con gli occhi potevano vedere tutto quello che volevano. Quella gente che tatto. h 22,10 12.08.2007 Mn. | |
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