Polvere
Ti guardavo
sordo della vita
e non lasciavo
quel corpo mio
alle cure, perché
facesti del mio fardello
tue fortune, e sceso
che poi fosti dall’olimpo,
quell’arte tua
sai quanto disattesi.
Il collaborare all’acqua,
rende umide le mani,
lasciai di più, l’eroe,
nella tua sconfitta, ciò,
che della mia vita
ne fece vera cosa mia,
ed io tornai al Creatore
umile e fiero
per non aver quel tale
che eri, chiamato Dio.
h 06,29 22.07.2010 Mn
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