Un urlo bestiale verso il cielo e mi ricade addosso.
La “prevaricazione” è un termine col quale s’indica uno stato in essere nei rapporti tra due o più entità unite da interessi reciproci e nasce dalla prepotenza e dall’arroganza, e per le quali ha origine nelle forme più evidenti di sudditanza e schiavismo.
Può succedere tra enti, tra enti e persone fisiche, tra persone fisiche.
Nella molteplicità dei casi il termine non è perfetto, cioè non si addice e non soddisfa la vera realtà che a parer mio, solo nei casi perfetti, porta allo schiavismo di una delle parti.
La terminologia dovrebbe invece tener conto delle parti prevaricate, poiché è vera quando la parte lesa non ha le forze né i mezzi per dimostrare quanto chi più potente di “lui” può, macchinosamente, creargli attorno.
Voglio precisare che chiunque si sentisse prevaricato nei suoi diritti esistenziali, lo deve necessariamente a una mente prepotente e arrogante.
Le suddette affermazioni non abbisognano di rivisitazioni e correzioni di nessuna sorta o genere poiché dal diritto naturale proprio degli animali ne consegue una sorta di rivolta interiore animalesca per impeto d’ira e di violenza necessaria ad arginare almeno l’onta, diversamente irrefrenabile, da qui ecco che il concetto si carica di nervosismo e confusione.
Perciò gradite, quanto si vuole intendere in ciò che è scritto, non badate alle virgole, di mio ho omesso che un individuo leale e civile in certe situazioni soccombe come chi ha un coltello puntato alla gola, oppure passa, dalla parte del giusto a quella di chi ha torto per essersi ribellato. La legge qui la sa lunga, non sembra vero, per lei, prima si deve subire poi ci si difende con gli stessi mezzi, altrimenti s’incorre nell’abuso di legittima difesa.
Tutto questo per dire che oggi qualcuno muove le proprie dimissioni verso l’azienda che ha servito per ventiquattro anni perché oggi la stessa si arroga il diritto con prepotenza di “promuoverlo motore e pagarlo sempre come ruota di scorta”.
Attenti governanti io mi astengo dal lavoro e mi mangio i risparmi e se passando gli anni, non avessi il necessario avanti, domani l’Italia, si troverà innanzi a un cittadino cui sfamare … o seppellire, e sarò io. h 04,45 25.10.2010 Mn