meteora utente
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| Titolo: Chiacchiera Ven 05 Nov 2010, 1:45 pm | |
| ChiacchieraDel: venerdì 20/02/2009 alle 09.28 Di: meteora In: Saggistica Filosofia
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N.I. 93 h 18,25 19.02.2009 Mn L'esperienza vissuta finora, prima, e appresso alla pubblicazione del mio unico e primo libro, è risultata deleteria. Riassumere uno alla volta tutti gli aspetti del fenomeno mi sembrerà, come tante volte ho realizzato, una mia impressione ricca di valori impregnati di presunzione. Andando con ordine premetto che, farò questa mia introspezione in un contesto che riverserò su Versi & prosa affinché, chiunque, visitatori e non possano prendere atto dello stato d'animo che imprigiona un uomo, quando, a braccetto porta a spasso la sincerità, mettendo, avanti l'umiltà e lasciando dietro i dubbi che non gli avrebbero concesso di “parlare”. Tutto questo nasce successivamente a dei commenti da me elargiti con la stessa facilità che avrei potuto trovare nel farli verbalmente a tu per tu, agli stessi autori coi quali ci incontriamo su Versi & prosa. Complice il fatto che avevo desiderio di parlare con qualcuno che non fossi io, perchè è da tanto che mi accompagno sempre solo. La mia confusione, il motivo, se ce ne fosse ( ce ne! Ce ne!) è da ricercare sulla brevità da me ricercata e che si scontra con quella montagna di cose che sarebbe necessario sapessero, ogni chi interloquisse, anche in silenzio, ed a maggior ragione se interrogato. Io però se non sarò, come ritengo, esaustivo, posso contare , come si fa tra amici, su un alleato come il tempo che mi consentirà in seguito di dirvi più altre cose. Parlando di quella mia esperienza, del lancio del mio libro, riprendo un po' il respiro. Il titolo del libro è Vivì, quanto l'ho amata in quelle righe!! è un romanzetto, la sua prima parte, che non mi fa star solo. Volevo con lei dire cosa mi manca, le cose che ritengo il meglio al mondo, per la vita, con l'amore in casa. C'è la donna, quattro amici fra cui, di lei la mamma. Arrivando al dunque, i fatti che hanno mosso quelle nuvole li elencherò come sassi, lanciati da un bambino al cielo. Ho detto di lei, Vivì, che aveva quarantasei anni, forse nessuna lesse con quell'età; e quando poi si fece, e come, l'amore, nessuno credette, forse, a quell'ardore; e come fossero, a detta loro, davanti a “Porci con le ali”, non s'accorsero del nostro amore verso la mamma. E tanto, tanto altro, forse contrario come quanto detto e che a me non è stato detto. Come se avessi raccontato una mia realtà per farmi grande, invece, per dire quanto l'amore è bello. Nessuno che ha il libro a casa scambia con me più una parola, e vivono con me quasi ogni giorno. Chi è giovane mi manda senza dirlo del “matusa”, chi ha qualche anno in più si sentirà estromessa. Per questo ed altro vedranno il libro un po' volgare. Eppure so, che ne faran tesoro; di tutto, dei tanti errori di grammatica, di quella nostra vivacità, e di quei tanti idiotismi che fanno bella un'amicizia, anche quella tra me e la lingua, rimettendo luce e in moto quanto fosse spento già. Non voglio aggiungere altro, son già troppo incasinato, altre due cose fatemele appiccicare; una è che il libro lo volevo regalare, ma non sono stato e ancora non lo sono, capace; l'altra è che appena ho conosciuto Versi & prosa ho smesso il dialogo e la penna, mi avete allontanato voi dalla mia Vivì, ma presto tornerò da lei, non per questo senza tornare qui. h 20,00 19.02.2009 Mn . | |
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