ParadisoDel: martedì 24/02/2009 alle 08.41 Di: meteora In: Saggistica Filosofia
| |
.
Isabella, la smetti di baciarmi il collo,
sarà anche sporco, ho fatto jogging fino a poco fa,
perchè mi sbottoni la camicia, Isa!
Mi stai graffiando, strega ma che ti prende stasera
hai finito il lavoro per oggi perchè non te ne vai a casa.
Bella Isa! Perchè fai così, hai due lacrimoni e non piangi,
non dici perchè, mi accarezzi e mi graffi a tuo piacimento,
poi ti strusci, ti avvinghi e mi stringi mi appoggi la guancia alla mia,
le tue dita sul labbro lo fanno suonare come quand'ero bambino,
mi mordi l'orecchio poi metti la lingua bagnandolo dentro,
mi fai trasalire, Isabella! Chi sono per te questa sera,
sei tu che comandi quel gioco, minuta, piccola Isa,
è da tempo che ho chiuso i miei occhi che sento rigonfi di pianto
per il tenero sogno che sto attraversando. Già mi vedo,
remissivo, avvinghiato, teneramente confuso tra le coperte e lenzuola
siam finiti sul letto. Mi tocchi dovunque come fossi un oggetto,
Isabella non pensar che sia tuo, son diverso, non saprei che darti di più,
ma se quello che prendi ti basta mi dimentico di essere libero,
divento il tuo schiavo per l'ora che ti serve, per dire al mio cuore
quanto può essere grande l'amore con lui, tu che vuoi tanto bene.
Mi respiri affannosa sulla bocca confusa alla tua tra la saliva ed il pianto,
quanto sei dolce mia bestiolina, lusingato della scelta che hai fatto su me
non ti ha certo invogliato il mio charme, la cultura o l'altezza, dimmi,
cos'è stato che ha fatto scattare quella molla inebriante
per vederti così pazza di me. Oh! Isa, non sai cos'hai dato
a quest'uomo che da oggi darebbe la vita per un altro momento con te.
aprile 2003
.