meteora utente
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| Titolo: Giocar... con chi più ami Ven 05 Nov 2010, 2:00 pm | |
| Giocar... con chi più amiDel: giovedì 26/02/2009 alle 13.20 Di: meteora In: Saggistica Filosofia
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639 h 08,21 30.10.2007 Mn San Saturnino mi tiene a casa, festa del patrono. Mi sono svegliato comunque un'ora fa abbastanza riposato. Facevo colazione con quella scatoletta accesa dove tanti fanno sentire la loro voce e quando parlano pare che abbiano tutti ragione. Come faccio io dal canto mio però col beneficio del premetto che metto sempre innanzi “sto a dire solo la mia”. Non so bene l'ora, proprio da poco più di mezzora fa terminava quell'insieme di batti e ribatti attorno alla violenza sulle donne. Lascio di dire chi fossero gli artefici, grandi nomi non come il mio, ma senza far torto a nessuno, come ho già detto, dirò la mia che pare un'ulteriore violenza sulle donne, ma io la chiamo “difesa dalle donne”. Ne approfitto adesso che non c'è Isa, la mia Isabella, lei è diversa, lei non centra e se leggesse, mai vorrei capisse male quanto scrivo. L'ho detto tante volte che la donna è il mio tormento, l'ho definita pure cataclisma e a lei ho dato i meriti, si fa così per dire, di quel corto circuito sociale che presto l'umanità intera dovrà sopportare. La donna per l'uomo è stata una salita finora, figurarsi la discesa. Con gli anni che ho posso assicurare che il detto “per ogni salita c'è una discesa” è proprio vero. La verità trova riscontro nei nostri stessi passi. Guardandoli a ritroso, ci accorgiamo che dopo i nostri anni tutto s'è affievolito, la gioventù passata che ci ha visti con gli occhi illuminati, con la speranza in cuore, con la forza nelle membra, insomma, con quella prepotenza; oggi per chi ha quasi sessant'anni la via è là in discesa. Tutto sembra seguire identico percorso, tutto ciò che ha vita, il giorno fa spazio alla notte, le stagioni ci ricordano i momenti che nel tema sono caratterizzanti. Un tempo per vivere un tempo per morire. Ciò detto, torniamo alla donna, quale lunga salita, dove lo scalatore pensa di trovare il traguardo in vetta. Spesso si sbaglia, lo scalatore immerso nella fatica non s'accorge di quel che il premio ha in mente. Infatti è libera di cambiare continuamente. La libertà di fare ciò che vuole gioca spesso in suo favore. Quando lei decide di cambiar partito se questi è forte non guarda più cosa lascia indietro. Quando però la strapotenza mascolina le piomba addosso è sempre lei la poverina. Volevo dire con questo che quando si dipinge la donna con quella debolezza col quale le facciamo sopportare violenze di ogni genere, dimentichiamo la grandezza in tutti i sensi di quell'essere. Per fare un esempio; riuscirebbe ad aizzare Garibaldi sul cavallo che è in piazza, ed è una statua. Ho detto solo quanto è brava, se dicessi una cosa sola della sua cattiveria, sarebbe come vedere Garibaldi da un Giudice di Pace. Non si pensa che una cosa così bella possa essere anche quella. Eppure chi conosce la misericordia e la bontà Divina sa bene dove può arrivare la sua ira, il suo castigo. Vedo la donna come chiunque, ho però il coraggio di dire “Ci ha sconfitto”. Voleva ed ha ottenuto quello che ha. Quando si vuole, la donna è intelligente, matura, preparata, capace, forte, bella e soprattutto, come la morte dice qualcuno. Questo l'ho detto perchè c'è libertà di parola, ma non mi fermo qui, la donna negli anni avvenire sarà come una moneta di scambio, verrà il giorno che il cambiamento del partner non lo deciderà più lei, ma le sarà imposto, come ad una bestia, ed io non mi innamorerò più per toglierla da una simile catena poiché era libera e lei s'è imbestialita. h 09,42 30.10.2007 Mn
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