Malessere

O Italiani, io vi esorto alle storie.......
Omissis ---- L'alta letteratura riserbasi a pochi, atti a sentire e ad intendere profondamente; ma quei moltissimi che per educazione, per agi e per l'umano bisogno di occupare il cuore e la mente, sono adescati dal diletto e dall'ozio tra' libri, debbono ricorrere ai giornali, alle novelle, alle rime; così si vanno imbevendo dell'ignorante malignità degli uni, delle stravaganze degli altri, del vaniloquio de' verseggiatori; così inavvedutamente si nutrono di sciocchezze e di vizi, ed imparano a disprezzare le lettere. ---- omissis. (dalla Orazione inaugurale di Ugo Foscolo)
Amici che con Versi e Prosa dite la vostra, fate che la Letteratura sia quell'unica cosa. A volte mi perdo nei “meandri” alla ricerca di qualcosa di vero, ce ne tanto, ma troppo e di più è quanto dell'uomo non dice, di me.
Non voglio insegnare a nessuno cos'è, ma di Lei io mi fregio del passaggio, nel mondo, di altri prima di me. Da loro prendo l'esempio e della mia storia verso a Voi i gusti e i sapori.
Con umiltà, sono davvero quello straccio di uomo che a voi io presento.

N.I. 103 h 06,01 05.03.2009 Mn
Che bella sensazione, sentir quel male e non volerlo dire a nessuno, perchè ti sembra di morire, e se così è dolce farlo da soli.
Invece piano ritornano agli occhi quegli obblighi alla vita che ti fan capire che anche oggi, solo i rifiuti umidi e secchi, usciranno da casa in un sacchetto.
E mi restano ancora dei forti dolori ai reni, spossanti che mi mettono a sedere e a respirare con calma. Sono dolori di mancamento, li reggo volentieri, come un martire perfetto.
Nessuna voglia di chiamare un dotto perchè mi obliteri un biglietto a lui più consono.
Nessun pensiero volto all'ordine o al mio disordine che lascio in casa. In quei momenti, quando il sospiro mi solleva dai dolori, a niente penso se non a far presto e dire solo “Quello che ho in tasca è di mio fratello.”.

h 06,30 05.03.2009 Mn

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