meteora utente
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| Titolo: Con in mano una penna Ven 05 Nov 2010, 3:20 pm | |
| Con in mano una pennaDel: martedì 10/03/2009 alle 10.25 Di: meteora In: Saggistica Filosofia
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636 h 21,35 25.10.2007 Mn Avrei voluto che già mi avesse chiamato a Se. Invece vago e vivo che a momenti non so se Lui su me ha dei progetti. Mi fermo di pensare, ho troppa confusione, tanta, che due formiche urtandosi farebbero più rumore di me. Ho troppe cose da dire ma non so come e a chi. Sono spesso preda di forti commozioni che saltano da palo in frasca, come i gusti in bocca. Anche stasera su rete 4 il film “come sposare una figlia” che ho registrato e visto verso le otto, ha scatenato il mio pianto in un modo vergognoso, da stare soli, d'aver paura ad aprir la porta se qualche anima vi bussa. Finito il film mi sono calmato e ho preso a fare il cuoco della mia cena. Un peperone a pezzettini con tanta buona cipolla il tutto rosolato. In altro tegamino lo spezzatino di cavallo, quella carne che sempre trovo tanto dura a lavorarla con questi miei pochi denti ancora in piedi. Poi un po’ di riso, come dice un mio caro amico “ chi fa sport deve assumere idrocarburi”... ed io corro. La cena è quasi pronta e, che ti vedo alla tv, su rete nazionale un momento al Parlamento ed io che sono digiuno ascolto quel momento. Parlano gli Onorevoli, dicono della Rivoluzione Russa, di quel fatidico ottobre. Il primo Onorevole che sento dice che s'è sempre fatta confusione, voluta per deplorare il comunismo. Io ho capito che anche chi ha studiato e letto tanto può non aver capito ancora niente, a mio parere ha da rammaricarsi per il tempo perso e quanti ringraziamenti ingiusti forse alla madre. Poi altri due Onorevoli che non hanno detto altro che nelle scuole ai giovani e sui libri bisogna dirla tutta la verità. Poi è toccato a quell'omone che risponde al nome di Buttiglione. Se non fosse che sembra già meschino nella voce direi di lui “ è incaricato dalla Santa Sede”, ma più mi appaga saperlo bigotto e fariseo. Comunque cos'ha detto? Ha detto invero tante cose vere, ma non s'è accorto che fra le tante una le legava insieme ai giorni nostri dove lui è uno dei mostri. Diceva di coloro, provati da tante angherie, la paura nel vedere soltanto una divisa militare. Ho ripianto sentendo queste sue parole, ancora adesso scrivendo sono costretto a lasciare la penna per un fazzoletto. Rivedo quegli anni in collegio, provavo paura nel vedere una suora ed i “grandi” erano tanto e di più che ne avevo terrore. L'ho provato più avanti nel tempo, da soldato, dinnanzi s'è fatta e vestita di Patria, per me aguzzina rimasta. Non finì certamente in quell'era dei miei ventun'anni. Conobbi il lavoro, anche allora precario colpa del sindacato con noi debole, forte solo con chi forse non aveva bisogno di “lui”. Conobbi la forza brutta del capitalismo della API sarda, forse una mafia. Oggi sentendo le parole dell'On. Buttiglione a lui indirizzo il mio disprezzo con una frase “non credo una parola sulle tue verità” ed aggiungo, fai parte di quella schiera che ammazzano ogni giorno di più la povera gente, gli umili, che piangono ed urlano in silenzio per paura di voi. h 22,34 25.10.2007 Mn
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