Sempre riflessioni

520 h 13,20 17.06.2007 Mn
Qualche giorno ancora e poi a tutti gli effetti è estate. Sulla spiaggia del Poetto dove mi trovo sembra già ventisette. Comunque sembrano tutti puliti, non sono in tanti a farsi il bagno, non c'è movimento di barche neanche al largo, la spiaggia però è sempre quella. L'ombrellone, la sdraia e gli asciugamani. Le famiglie dietro tutto questo con anche le sanzioni, se qualcuno non fa da bravo “non ti porto più”. Anche i fidanzatini, che si scoprono un po forse per la prima volta, s'è così è da ricordare, essi hanno una gran bella fetta di spiaggia. Poi ci sono le compagnie, due sole, due soli oppure anche tre, quattro, ma dello stesso sesso, ancora, i soli come me che spesso uno su tre non sa che ci sta a fare come spesso capita a me, di spiaggia però ce ne tanta ancora, quel che ho detto e ciò che sembra, si vede. Passano i borsoni con le rastrelliere variopinte di tante cose, racchette, palloni, occhiali, cappellini, asciugamani, vestitini, gonne, calzoncini, zoccoli e magliette. Com'è strana la vita, vengono a vendere qui dove sembra che abbiamo già tutto. Immaginavo se potevano portarselo al loro paese, dove forse non hanno ciò che abbiamo noi, mi chiedevo se sarebbero riusciti a piazzare là tutto quel loro bell'arcobaleno. Degli uomini a volte che a vederli guerrieri li si teme, altre volte non capisci le loro attese o pretese, ti dispiace vederli fare cose che stancano persino chi solo li vede. Ora si riposano quegli uomini, contro un muro che regala loro una striscia d'ombra. Se fossi un padreterno avrei fatto qualcosa di più per loro o almeno di diverso, forse Lui è impegnato “altrove” dove non ci sarà neanche questo venticello che c'è qui, il servizio meteorologico lo dice sempre “bello altrove”. Se passassi per di qua fai che possano riposarsi la domenica, in spiaggia, ma come facciamo noi. Per oggi è quanto ti chiedo anche se mi rendo conto che se lo chiedessi a loro non so se accetterebbero. h 13,55 17.06.2007 Mn
521 h 06,44 18.06.2007 Mn
Da un po di tempo mi succede che, quando trasformo uno di questi fogli in file o dattiloscritti, non mi trova più d'accordo il principio di trasformare più di ciò che è scritto. Sembra per tante cose o per non so che. Parlo di arricchimenti volti ad essere più schietto, a volte son pesanti e non vorrei farli. Poi mi chiedo se è giusto che vi proponga qualcosa corretto, magari da altri, dove potrebbe perdersi la mia anima, quella più ignorante ma certo quella più sincera, naturale, che non ha paura di spogliarsi e farsi conoscere com'è. Aspetto il sito per sentirmi dire “continua, vai bene così”, oppure “sarebbe meglio che correggessi”, “non ti capiamo proprio”. Vorrei sentirlo da te che meriti di leggermi. h 06,59 18.06.2007 Mn

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