L'amicoDel: martedì 28/07/2009 alle 00.23 Di: meteora In: Saggistica Filosofia
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7 h 10,58 26.07.2009 Mn
“L’amico”. Quanto si è detto, attorno a queste lettere dell’alfabeto così riunite, non si può dire. I libri ne sono pieni, di definizioni a volte non concordanti per intero, c’è chi dice di più chi meno. Possono essere commenti alle definizioni, belli quand’essi si presentano in forma di canzoni, la musica si presta a far danzare nell’aria l’amico, l’amica che ci fa impazzire un po’.
E’ lui, l’amico, chi, fa ciò che io non so, che si mobilita quando non rintraccia dove io sia, quello che mamma lo riconosce come suo figlio e detto ciò a che servirebbe dilungarmi ancora un po’, a voi serve di più sapere chi è! Lo so che ci siete, voi state leggendo insieme con me che scrivo e son certo sarete pronti a dire “Non è così l’amico che ho io.”. Infatti, è vero, ognuno l’ha diverso, lo fanno tutti a loro misura e se non torna giusto, lo smussano un po’ loro, perché l’amico si fa in quattro o si divide per due, ritorna cioè chi era, chi è sempre stato, quel che tu sai, quel che tu vuoi che sia.
Lui è, chi chiede a me quel che vorrei da lui, quello che non ha mai niente, come non l’ho io, quello che però, se solo l’avesse, ne avrebbe giusto fatto quel che potrei anch’io. Insomma, vi chiederete “Chi mai sarà questo benemerente?”.
E’ presto ancora per fare nomi son lontano dalle presentazioni. Prima vorrei dir di lui altre poche cose che fino adesso non ho mosso, lasciando a voi di anticipare eventuali somiglianze. Già vi sento”Io non sono così davvero.”, “Quando mai, esser preso come zimbello.”, “Sono io il centro e basta.”, e chissà se questo è tanto, tutto quello che vi passa, perché in cuore c’è tanto spazio e là in fondo state fremendo di arrivare presto al punto.
Questo so, però non è, ve lo dico qui mi piace tenervi, ai fili appesi, sulla brace, ma non tanto, perché sono comunque arrivato al punto.
E’ un figlio colui che… se lo incontrassi per una strada buia, io e lui da soli, lo fermerei e lì, comincerei a prenderlo a colpi, gliene darei tanti che per quelli ricevuti stramazzerei.
Allora vorrei vederlo analizzare questa mia debolezza che non è altro che umiltà, vedere se per cuore ha una pietra, oppure nel suo ha l’amore latente per un papà.
Perché è da tanto che vorrei un figlio e non lo sento, ma cosa deve succedergli a un uomo, appena fatto, quando un giorno sarà lui a volerlo un figlio accanto?
Non lo so se mio figlio è stato mai così fatto, ma è di lui che sogno come amico.
h 12,07 26.07.2009 Mn
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