meteora utente
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| Titolo: Un commento Gio 11 Nov 2010, 10:51 am | |
| Un commentoDel: venerdì 04/09/2009 alle 06.38 Di: meteora In: Articolo Opinioni . | |
E’ bello commentare, a me poi piacciono maledettamente la molteplicità e le sfaccettature che quell’arte implica. Capire quanto si è liberi in quel momento di creazione non è per niente facile. Tanti momenti dettano le regole e il tempo non gioca sempre in favore. Lo spazio poi la fa un po’ da padrone per cui spesso la costruzione manca di testa oppure di coda. Il commento insomma è dettato più da chi ascolta e meno da chi scrive, ancor di più è chi lo sente addosso che deve prima ancora di pubblicare accettare quello che può arrivargli addosso. Sto parlando di un orologio, in altre parole di un sistema, dove intervengono più soggetti che spesso sembra impossibile far sì che uno non cozzi con l’altro, ma si sentono ogni quando anche scontri di treni. Perciò, riletto quanto scritto, ritengo giusto determinare quella che per la questione è pietra miliare. Un punto di partenza, il primo parte in causa senza diritto alcuno. Questi è chi commenta. Egli, infatti, ha diritto al commento e lo stesso può essere cancellato da chi non lo ritiene gradito. Da qui ne deriva la povertà che lascia in mano l’esercizio al commento, per cui non gli si può dare torto alcuno a chi prendesse, in buona fede, fischi per fiaschi. L’esperienza finora avuta mi ha dato di capire tante cose, metterle in fila ed enunciarle come fossero regole non sono cose possibili, mi sarebbe più proficuo inventare una nuova forma del diritto. Eccomi giunto al punto in cui devo tagliare la testa o far mancare la coda a tutto questo mio discorso. Non posso cioè dire di più sull’argomento se non dire e con quanta forza ho dentro, urlare, che a commentare non si deve aver paura di toccare un dente che fa male. Come il Poeta può dire quel che gli pare il lettore è libero di capire quanto i suoi strumenti gli consentono di fare. La chiusa poi è come una corona. A chi mettesse in arte, di casa la sua roba, ben sappia che chi legge, può anche vederla sporca. . | |
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