meteora utente
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| Titolo: Un modo di dire Gio 11 Nov 2010, 2:09 pm | |
| Un modo di direDel: sabato 13/03/2010 alle 15.09 Di: meteora In: Narrativa Favole
| | . Ero il restauratore arrivai al paese per una scorciatoia che m’indicò uno del posto incontrato nello svincolo via mare, al bar, sul ponte, la mattina tre ore prima di scendere dalla nave. Mi parlò del paese che mi accingevo a conoscere, non c’ero mai stato, paese poi, è una grande città. Mi succede di dare alle cose dei nomi differenti da quelli originari che hanno, non che inventi letteralmente i loro nomi, ma ne adotto degli altri meno appropriati all’uopo, è come se facessero tendenza, come si dice “fare pendant”. Per esempio quando mi accingevo a riparare una lavatrice, io definivo la stessa, “macchina”. La cosa mi permetteva di sentirmi più arioso, nobilitava il mio intervento. Così, anche chiamando paese questa grande città, davo a essa un colorito diverso, di antico, come la ricordo da quando alle scuole medie studiai la sua storia. La vidi maestosa, no, non la città, essa m’inghiottì, divenni piccolo in quelle strade che spaziavano come grandi deserti, lei era l’enormità, e ancor di più lo divenne, dato lo stupore che non riuscì a camuffare appena vide me, il restauratore. Lei era l’oggetto che da più tempo mal funzionava in quel paese ed io straniero in quel posto senza la mia officina appresso, disarmato, guardavo lei già da innamorato. M’innamoro di ciò che vedono i miei occhi di quanto, possono toccare le mie mani di chi si affida a me perché risolva io per loro il domani e intanto a prima vista il mio architetto stava pensando come sarà ristrutturata tutta la vita mia. Disordinato il cuore, ha diverso il senso di priorità, ma da quel momento gli andai appresso, non ha sbagliato mai. . . | |
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