meteora utente
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| Titolo: Lo avevo in mente Lun 08 Nov 2010, 2:05 pm | |
| Lo avevo in menteDel: domenica 03/05/2009 alle 09.07 Di: meteora In: Saggistica Filosofia
. | | N.I. ( Nuove idee) 1 h 11,43 1°.08.2008 MnA volte sembra che ci ostiniamo, cerchiamo, in questa vita, di allontanarci sempre più da quella porta, posta lì a bell’appunto per andarcene, quando sarà quell’ora. Mi ha dato lo spunto una vecchina, io stavo nell’arenile quasi al limite, dove l’acqua tende ad andar via dal mare, in quel settore di spiaggia dove io tendo a scappar dal mondo e vi ritorno da qualche estate. Ora do le spalle al mare, a destra l’oasi “Golden Beach”, l’ombra, per chi la cerca, per un piccolo ristoro, anche se ha tanto di più; alla mia sinistra, a me più vicino, il muro dell’Ottagono, quell’inferno da dove ad una certa ora, con una voce cavernosa informano del pranzo che inizierà a quell’ora, per chi volesse prenotarsi ancora, “quell’inferno” per la tanta gente che conosce quel poligono, del Poetto punto di riferimento, perciò non sto mai solo, e con questi fogli ancora meno. Tornando alla vecchina, l’ho vista venir verso me guardando il mare, s’avvicinava piano con più sicuri i suoi due bastoni delle gambe. Un cappellino, un po’ gobbetta, aveva un’età molto sincera, com’era nitida la sua figura, lì a restare sola. Molto vecchia, dove la sicurezza! Traballava; voleva toccare il mare. Piano vi riuscì. Com’era instabile! Io lì, potevo solo guardare, s’allontanava piano. Cercando di allontanar le membra da quella porta sembra che vi ritorniamo con un salto, accanto. Da lì il moltiplicarsi, dei giovani, i problemi. Non sempre ciò che si fa per il bene altrui, piace a quelli. Più di un bambino, aveva la prepotenza adulta. Per quello la vecchina amava ciò che faceva, si vedeva, la libertà che aveva, dagli altri solo due bastoni nuovi, quando gli altri saranno vecchi. Non ci fermiamo mai, chissà poi dove andasse, mi sono voltato e non l’ho vista più, però l’ho ripensato su me quel suo modo di fare. h 12,22 1°.08.2008 Mn 2 h 16,00 1°.08.2008 Mn Stamane potevo sparare anch’io un colpo, per affermare che c’ero là, a caccia, ma fu per non dichiarare il falso che non sparai, mio Vostro Onore. A volte si parla a vanvera, per non saper tacere con essa, ma tante volte, ahimé, è col silenzio che si va a farle compagnia. Mi dico tante altre volte, che taci a fare se già lei non ti sente, lì tolgo dal fuoco la castagna mia. Allora è femmina costei, ma si è vero, a vanvera si parla, non so chi è, ma quanto è bello parlarle un po’, dirle “è un po’ che stavo zitto, forse avevi tu qualcosa da dire a me?”. Forse pensandoci un poco, sarebbe stato meglio che fossi stato lì com’ero, senza dar fastidio, senza dovermi chiedere “che ca….zo hai fatto”? h 16,20 1°.08.2008 Mn 3 h 16,40 1°.08.2008 MnEi, che per nulla taceè, quando il cuor l’ascolta,non sia, che quella vocevenga da lui estorta. h 16,44 1°.08.2008 Mn 4 Più di così non si può, ci hanno veramente classificato “stupidi”, lo dicono perché sanno che in quell’aggettivo non siamo compresi noi. Che casino! Volevo dire che lo affermano di tutti noi insieme perché sanno che insieme, mai siamo. Intanto, fanno dello schifo dappertutto, la domenica in tv prova ne è il Tg. Tg vuol dire tutti grulli. Non si può più andare a “puttane”, ed io che reggevo e sopportavo, il giorno che non l’avrei retta più, non le avrei neanche trovate, e giù con le seghe, come quand’ero ragazzo fino a tre giorni fa. h 21,35 03.08.2008 Mn Accettarsi spesso è difficile, occorre allenarsi. . | |
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